Il cambiamento radicale delle politiche migratorie: dal lasciar vivere al lasciare morire (dalla biopolitica a sempre più tanatopolitica)

Autori

DOI:

https://doi.org/10.1590/1980-85852503880006103%20

Parole chiave:

migrazioni

Abstract

Il testo descrive gli aspetti salienti dell’attuale congiuntura mondiale. Attraverso una sintetica analisi del processo che ha portato al trionfo del liberismo globalizzato, si mostra come a cominciare dal 1990 la guerra alle migrazioni si inscriva in una vera e propria tanatopolitica (il lasciar morire). Infatti, i dominanti designano le migrazioni come il nemico del XXI° secolo perché temono che l’aumento della popolazione mondiale sia incontrollabile e che si sovrapponga ai cambiamenti climatici provocando - secondo loro - destabilizzanti invasioni di migranti nei paesi ricchi. In realtà temono che si imponga la necessità di una redistribuzione egualitaria della ricchezza mondiale che potrebbe permettere la sopravvivenza decente anche di oltre 10 miliardi di umani a condizione anche di eliminare tutte le fonti di distruzione del pianeta e innanzitutto l’estrattivismo di carbone, petroli, gas, uranio e terre rare.

Biografia autore

  • Salvatore Palidda, Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Genova

    Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Genova. Genova, Italia. E-mail: palidda@unige.it.

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Pubblicato

2021-05-12

Come citare

Il cambiamento radicale delle politiche migratorie: dal lasciar vivere al lasciare morire (dalla biopolitica a sempre più tanatopolitica). (2021). REMHU, Revista Interdisciplinar Da Mobilidade Humana, 29(61), 33-48. https://doi.org/10.1590/1980-85852503880006103

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