Despite citizenship. Autonomie migranti e diritto alla città L’occupazione dell'Ex-Moi a Torino
DOI:
https://doi.org/10.1590/1980-85852503880005204Parole chiave:
cittadinanza, rifugiati, commoning, occupazioni urbaneAbstract
L’articolo esplora le condizioni in cui i migranti subalterni soggetti quotidianamente alle tecnologie e politiche securitarie sviluppano creano spazi e reti sociali per sostenere e rendere autonoma la loro mobilità. La ricerca etnografica condotta negli edifici dell’Ex-Moi a Torino – occupato dal 2003 da parte di alcune centinaia di migranti - permette di interrogarsi sull’insieme di azioni che rendono possibile le condizioni della loro presenza locale al di fuori delle dinamiche assistenzialiste ed emergenziali del sistema di accoglienza. Despite citizenship analizza l’occupazione come un supporto infrastrutturale – sia materiale che immateriale - che permette il dispiegamento materiale di processi relazionali con la città e il perseguimento di un insieme di diritti che, pur sganciati dalla cittadinanza, sono rivolti alla residenza, al lavoro e alle reti di informazioni e sostegno altrimenti negati.
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