25 anni di criminalizzazione razzista in Europa
DOI:
https://doi.org/10.1590/1980-8585250319880004505Palabras clave:
Criminalizzazione razziale, globalizzazione del neoliberalismo, inferiorizzazione, nuove schiavitùResumen
Il testo analizza la criminalizzazione razzista degli immigrati in Europa e negli Stati Uniti come fenomeno intrinseco della globalizzazione neoliberista a livello locale, nazionale e mondiale, in particolare dal 1990 al 2015. Attraverso ricerche degli ultimi 20 anni, l’articolo fa riferimento alla teoria interazionista della costruzione sociale. L’autore mostra come il fenomeno è legato al proibizionismo delle migrazioni e al protezionismo delle nazionalità dominanti e anche alla produzione di inferiorizzazione e neo-schiavitù dei migranti, dei rifugiati e perfino di molti autoctoni. La criminalizzazione razzista degli immigrati ha dunque una “funzione specchio” rivelando la brutale deriva dei dispositivi e delle pratiche di dominio dei dominanti, spesso interiorizzati dai dominati (autoctoni e gli immigrati). Il caso italiano è analizzato come caso rivelatore del governo liberista delle migrazioni contemporanee.
The text analyse the racial criminalization of immigrants in Europe and in the United States as phenomenon intrinsic to the frame of neo-liberalism globalization at local, national and worldwide level, in particular from 1990 to 2015. Through researches of the last 20 years, the article refers on the theory of interactionist social construction. The author show how the phenomenon is linked to prohibitionism of migrations and protectionism of dominant nationalities and also to produce inferiorization and neo-slavery of migrants, refugees and also of many autochthonous. The racist criminalization of immigrants has therefore a "mirror function" revealing the brutal drift of devices and practices of dominion often internalized by the dominants as well as by the dominated (autochthonous and migrants). The Italian case study is analysed as emblematic.
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